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Psicologia e marketing digitale: come fidelizzare i tuoi clienti

Aggiornamento: 10 lug


L'importanza dell'integrazione della psicologia nei piani strategici delle aziende è un tema ampiamente discusso nell'ambito del marketing digitale. In particolare, è essenziale comprendere i fattori psicologici che influenzano il comportamento delle persone sui social media, al fine di creare contenuti e campagne pubblicitarie efficaci rispetto agli obiettivi posti.


In questo articolo:

  1. Gli errori più diffusi nel branding online

  2. I consumatori non acquistano più per “mancanza” o “carenza

  3. Dalla funzionalità al significato: Il rebranding di Dove

  4. I 5 motivi per cui si condividono contenuti

  5. Il supporto professionale nel processo di creazione


1. Gli errori più diffusi nel branding online


La corretta strutturazione della comunicazione di un brand è fondamentale per la sua presenza online. Seguire il proprio gusto personale o pubblicare contenuti in modo sporadico può risultare un grave errore. Infatti, la presenza online di un brand deve essere percepita dai consumatori come una rappresentazione dei valori dell'azienda e come un ponte verso il brand stesso.


Pubblicare fotografie, scrivere testi e creare video basandosi solo sul proprio gusto personale può portare a creare dei canali social che non comunicano in modo efficace il messaggio del brand. Inoltre, il branding online deve tener conto del contesto del mercato, dei concorrenti e delle emozioni del pubblico. Se la presenza online non si presta ad essere percepita correttamente dal mercato, non si distingue dalla concorrenza e non prende in considerazione le emozioni del pubblico, costruire relazioni forti con la clientela può risultare impossibile e può pregiudicare il raggiungimento degli obiettivi aziendali.


Per questo motivo, la creazione di profili social dovrebbe essere sempre basata su un'analisi approfondita del mercato e dei consumatori, al fine di trovare uno stile comunicativo definito, catalizzante e coerente con la visione e i valori dell'azienda. Alcuni principi di marketing aziendale del passato possono non essere più validi e per questo è necessario un continuo aggiornamento delle tecniche di branding online per poter costruire una presenza digitale efficace e di successo. Vediamo per esempio come il principio “problema-soluzione” sia stato in parte superato.


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2. I consumatori non acquistano più per “mancanza” o “carenza”


La Gerarchia dei Bisogni di Maslow è stata a lungo considerata una guida per i bisogni umani dagli studenti di psicologia e dagli esperti di marketing sin dagli anni '40. Secondo questa teoria, al livello più basso ci sono i bisogni fisiologici e di sicurezza, come il bisogno di cibo, acqua, riparo, aria, riposo e sicurezza. Una volta soddisfatti questi bisogni, gli individui sviluppano bisogni psicologici, come l'amore, l'amicizia e la realizzazione personale.


Tradizionalmente, il marketing si è concentrato sui bisogni di ordine inferiore, proponendo soluzioni ai problemi dei consumatori attraverso prodotti e servizi. Tuttavia, solo recentemente gli esperti di marketing e gli psicologi hanno riconosciuto l'importanza dei bisogni di ordine superiore, come il bisogno di autorealizzazione, ovvero il desiderio di raggiungere il proprio massimo potenziale.


Orientare la comunicazione di un brand sulla base di queste idee, basate sulla psicologia positiva, può aiutare le persone a condurre una vita migliore e a dare il meglio di sé stesse. Questo approccio è noto come marketing psicologico positivo e alcuni brand hanno già adottato questi principi per i loro valori e messaggi.


3. Dalla funzionalità al significato: Il rebranding di Dove


Per molti anni Dove ha seguito il principio di marketing del “problema-soluzione” impostando le sue campagne pubblicitarie sull'aspetto funzionale dei propri prodotti.



“Dove is better for your sky than any other soap” - la mission di Dove era raccontare l’efficacia del proprio prodotto mettendolo anche a confronto con brand competitor.

La mission di Dove è sempre stata quella di promuovere l'efficacia del suo prodotto rispetto ai competitor. Tuttavia, nel corso degli anni, Unilever (multinazionale inglese proprietaria di Dove) ha riconosciuto l'importanza di una mission che tenesse in considerazione l'emotività dei clienti per il coinvolgimento dei consumatori e la crescita del business.


Così dopo varie ricerche, Dove ha deciso di porsi una mission diversa e di valore: quella di aiutare le donne di tutto il mondo a sviluppare una relazione positiva con il loro aspetto, aumentando la loro autostima e realizzando il loro potenziale.

La campagna "For Real Beauty" lanciata nel 2004 è stata il punto di partenza di questo cambiamento importante nella strategia comunicativa di Dove. La campagna è stata ispirata dalla ricerca globale "The Real Truth About Beauty", che ha evidenziato la difficoltà delle donne e delle ragazze nel riconoscere la propria vera bellezza.




Per questo, Dove ha lanciato una mostra fotografica a Toronto, "Beyond Compare: Women Photographers On Real Beauty", seguita da una serie di billboard, spot televisivi e annunci online in cui figuravano donne di taglie, età, colore di pelle e capelli diversi, in foto pubblicate senza i ritocchi digitali generalmente applicati alle immagini pubblicitarie.

Ma la comunicazione di Dove non si limita solo alle campagne pubblicitarie. Il brand si concentra anche sulla creazione e la condivisione di contenuti che possano migliorare il rapporto dei propri utenti con il proprio corpo.

I contenuti del brand vengono altamente condivisi, perché?




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4. I 5 motivi per cui si condividono contenuti


A determinare il successo di un campagna di branding online è sicuramente l’interazione del pubblico.


Attenzione! Non parliamo di vanity metrics (like) ma di commenti, condivisioni e sostegno verso il brand.

Creare campagne di branding interessanti e rilevanti per il nostro pubblico è importante per creare rapporti profondi con la nostra comunità online.

Durante la fase di definizione della strategia di comunicazione, è essenziale tenere in considerazione i principi psicologici che spingono le persone a condividere contenuti online. Secondo uno studio del New York Times, ci sono cinque motivi principali:

  1. Migliorare la vita degli altri;

  2. Riflettere la propria identità online;

  3. Coltivare e nutrire le relazioni online;

  4. Interagire e coinvolgere altri utenti;

  5. Diffondere informazioni su un argomento in cui si crede.


5. Il supporto professionale nel processo di creazione


Ignorare il processo tecnico dietro il branding può portare a campagne poco attrattive, difficili da ricordare e poco distinguibili dalla concorrenza. Questo può causare la perdita di opportunità di business. Inoltre, l'evoluzione delle tecnologie e l'espansione dei mercati globali rendono ancora più critico il processo di branding.


Lo studio della psicologia dei consumatori è essenziale per la strategia di branding e il suo impatto può essere determinante per il successo dell'azienda e la fidelizzazione dei clienti. L’agenzia creativa Blair and the Dome offre servizi di consulenza creativa e strategica in materia di branding di alto livello, compresa l'elaborazione di una strategia comunicativa, lo studio del target del pubblico ed elaborazione della campagna.


L’ obiettivo è aiutare i clienti a creare uno stile comunicativo che sia memorabile, forte e ricco di significato, distinguendosi dalla concorrenza e costruendo una relazione duratura con la clientela.


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